Il nodo costituzionale dell’esposizione pubblica di simboli religiosi è ben noto su entrambe le sponde dell’Atlantico, posta la frequenza con la quale Corti e Parlamenti si trovano ad affrontare il tema. Di norma, il ragionamento giuridico si concentra su peculiari aspetti del singolo caso: il luogo in cui il simbolo è situato, la capacità del suo significato di trascendere l’originaria connotazione meramente religiosa, il vero obiettivo perseguito delle autorità pubbliche nel disporne l’esposizione. Con riferimento al crocifisso, si tenta qui un approccio diverso. Il Cristianesimo, strutturalmente, intrattiene un particolare rapporto sia con la dimensione del sacro, sia con il ruolo delle immagini. In un certo senso, esso sembra fuggire dalla sacralità, cosi giungengo a razionalizzare la divinità ed a confererirle una fisionomia precisa: quella di Gesù Cristo. Ciò può avere delle conseguenze importanti sul piano costituzionale, posto che pare opportuno chiedersi se il bilanciamento di interessi sia possibile innanzi ad un immagine che incarna la divinità attraverso il più alto grado di definizione possibile: quello di un uomo in carne ed ossa.
Ferrari, Fabio,
Another brick in the wall? Il difficile dialogo costituzionale con l'immagine del Cristo crocifisso.«RIVISTA AIC»
, n. 1
, 2018
, pp. 1-29