"Ius commune" e diritto veneto tra tardo Medioevo ed età moderna

Data inizio
8 settembre 2005
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Scienze Giuridiche
Responsabili (o referenti locali)
Rossi Giovanni

Il progetto si propone di approfondire modi e tempi dell'evoluzione del maturo diritto comune verso l'esperienza giuridica moderna - ovvero delle resistenze a tale processo - analizzando per un verso figure e realtà emblematiche che si collocano al crocevia tra i due momenti storici e le due esperienze focalizzando l'attenzione soprattutto sullo Studium patavino e per altro verso ponendo attenzione a quanto accade entro l'ordinamento giuridico dello stato veneziano, singolarissimo luogo di organizzazione del fenomeno giuridico secondo linee evolutive originali epperò tutt'altro che eccentriche rispetto ai grandi temi della storia giuridica occidentale (circa il rapporto legge-consuetudine, l'interpretazione della norma, lo spazio di arbitrium spettante al giudice, il ruolo propriamente politico rivestito da tali fattori e dal loro vario combinarsi).
Sul primo versante, l'attenzione sarà portata ad autori quali Bartolomeo Cipolla, attivo tra Verona, Padova e Venezia nel pieno XV secolo e figura rappresentativa dei diversi ambiti d'intervento del doctor iuris nello ius commune di matrice dotta, nel solco della tradizione italiana di ascendenza bolognese e bartolista. Ciò consentirà di sottoporre ad analisi tutti i maggiori campi d'azione del giurista e di osservare la realtà italiana e veneta in particolare attraverso la lente di un dottore che fu al contempo professore universitario, consiliatore, estensore di statuti per la propria città, ambasciatore per la Serenissima presso l'Imperatore, autore di scritti di vastissima e longeva fortuna rivolti anzitutto alla prassi.
Sul secondo versante, per contrappunto, si cercherà di analizzare con riguardo a temi e periodi specifici, tra Sei e Settecento, i modi d'organizzazione e d'evoluzione del sistema giuridico veneziano, mirando soprattutto a mettere a fuoco la procedura invalsa nei tribunali della Serenissima ed il ruolo precipuo spettante al giudice, privo di una formazione tecnica romanistica ma depositario della conoscenza del diritto patrio.
OBIETTIVI
1) Condurre l'analisi di alcuni dei più significativi scritti di Bartolomeo Cipolla, giurista veronese e professore a Padova, soprattutto dedicando attenzione a quelli che dimostrano maggiormente il nesso esistente tra scientia iuris e prassi: le cautelae iuris, il tractatus sulle servitù prediali, i consilia. In tale quadro si colloca anche la programmata pubblicazione degli "Atti" del convegno Bartolomeo Cipolla: un giurista veronese del Quattrocento tra cattedra, foro e luoghi del potere, Università degli Studi di Verona (Verona, 14-16 ottobre 2004), di cui lo scrivente ha curato l'organizzazione scientifica.
2) Analizzare l'ordo iudiciorum vigente presso alcune delle maggiori magistrature veneziane, attraverso lo studio di alcune practicae dedicate alla descrizione del rito applicato ed anche mediante riscontri presso i fondi archivistici veneziani, anche in vista di acquisire le competenze preliminari necessarie per procedere ad un futuro più sistematico spoglio di tale materiale.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Andrea Marchisello
Giovanni Rossi
Professore ordinario

Collaboratori esterni

Stefano Barbacetto
Università degli studi di Trento dottorando

Attività

Strutture

Condividi