La disciplina delle obbligazioni pecuniarie nel quadro dell’armonizzazione del diritto privato europeo (continuazione, anno 2002)

Data inizio
1 settembre 2002
Durata (mesi) 
16
Dipartimenti
Ingegneria per la medicina di innovazione, Scienze Giuridiche
Responsabili (o referenti locali)
Troiano Stefano

La legislazione comunitaria si è occupata in più riprese, soprattutto nell’arco dell’ultimo decennio, anche a seguito dell’introduzione dell’Euro come moneta unica europea, di regolare profili importanti della disciplina delle obbligazioni pecuniarie, che riguardano sia il momento del pagamento sia le possibili patologie del rapporto obbligatorio.Per quanto attiene, in particolare, alla disciplina dei mezzi di pagamento, emerge, per importanza, la Direttiva 2000/46/CE del 18 settembre 2000 avente ad oggetto “l’avvio, l’esercizio e la vigilanza prudenziale dell’attività dell’istituto di moneta elettronica”, a cui va aggiunta la Direttiva 2000/28/CE, di poco precedente, anch’essa riguardante i neonati Istituti di moneta elettronica (IMEL). Entrambe le Direttive sono state recepite nel nostro ordinamento con la l. 1° marzo 2002, n. 39, che a tal fine ha apportato modificazioni al Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decr. legisl. 1° settembre 1993, n. 385 e successive modificazioni. Meritano di essere ricordati, inoltre, i regolamenti comunitari che hanno accompagnato l’introduzione dell’Euro.Nel secondo filone (disciplina dei rimedi contro l’inadempimento) si inserisce, in primo luogo, la Direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che è intervenuta, in particolare, per regolare i problemi conseguenti al ritardo del debitore nel pagamento e il conseguente obbligo di pagamento degli interessi moratori. Detta Direttiva è stata attuata nel nostro ordinamento con il decr. legisl. 9 ottobre 2002, n. 231.Questi interventi comunitari (e i relativi provvedimenti di attuazione) incidono profondamente sul sistema generale delle obbligazioni pecuniarie, imponendo una generale revisione di istituti e princìpi ormai consolidati.Si pensi, solo per fare alcuni esempi, alla nozione stessa di denaro, che muta sensibilmente di fronte all’affermarsi nella prassi della moneta digitale e dei c.d. pagamenti “virtuali” e al sempre più esteso riconoscimento normativo di tali strumenti come mezzi di pagamento. Si pensi, ancora, alle nuove conformazioni che assume l’istituto tradizionale della mora del debitore.L’avvento dell’Euro e la creazione, quindi, di uno spazio monetario comune rendono infine improrogabile una sempre più ampia armonizzazione delle regole che governano il pagamento e le sanzioni contro l’inadempimento delle obbligazioni pecuniarie. L’obiettivo deve essere quello di rendere omogenei su tutto il territorio europeo sia il sistema dei mezzi di pagamento sia il corrispondente rischio di inadempimento, e ciò al fine di ridurre le distorsioni della concorrenza che derivano dall’adozione, sul punto, di princìpi e regole divergenti ed assicurare al contempo un livello uniforme di tutela ai creditori in Europa.La ricerca muove da queste premesse per studiare, attraverso l’indagine e l’analisi del materiale normativo sopra menzionato nonché della giurisprudenza nazionale e della Corte di Giustizia, le trasformazioni più importanti che stanno interessando il regime delle obbligazioni pecuniarie in Italia e in Europa in seguito all’ingresso, nel corpo delle legislazioni interne, delle norme di matrice comunitaria. In questo quadro, le regole e i princìpi che emergono dallo studio della disciplina di derivazione comunitaria saranno esaminati anche alla luce della comparazione con gli altri ordinamenti europei nella prospettiva, altresì, dell’ulteriore armonizzazione o, più a lungo termine, dell’unificazione del diritto privato europeo.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Giovanni Bisazza
Stefano Cherti
Mirko Faccioli
Professore associato
Riccardo Omodei Sale'
Professore ordinario
Mauro Tescaro
Professore associato
Stefano Troiano
Professore ordinario

Collaboratori esterni

Daniele Calcaterra
Università di Verona Cultore della materia in Diritto Civile

Attività

Strutture

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