Il progetto EUFam’s (Planning the future of cross-border families: a path through coordination, che sta per "il futuro delle famiglie transnazionali: un percorso di coordinamento" - JUST/2014/JCOO/AG/CIVI/7729) è volto ad approfondire lo studio del diritto internazionale privato europeo della famiglia e a divulgare i risultati dell’analisi scientifica su tali materie. Il diritto internazionale privato, a livello tanto regionale europeo quanto internazionale, è progressivamente intervenuto in un numero sempre maggiore di materie, a partire da quella matrimoniale (regolamenti 2201/2003 e 1259/2010) e giungendo agli aspetti economici della crisi familiare (regolamento in materia di obbligazioni alimentari, convenzione e protocollo dell’Aja sulla medesima materia, regolamento in materia di successioni). Il settore ha conosciuto un’ulteriore estensione dopo l’adozione dei regolamenti gemelli in materia di regimi patrimoniali dei coniugi e di effetti patrimoniali delle unioni registrate. L’obiettivo di tali regolamenti e convenzioni è quello di garantire maggiore certezza giuridica e di dare maggiore spazio all’autonomia delle parti, con l’obiettivo ultimo di ridurre gli ostacoli che si frappongono ad una piena libera circolazione delle persone. Tuttavia, allo stesso tempo, l’applicazione combinata degli strumenti giuridici sopra menzionati solleva numerosi dubbi e difficoltà applicative. Allo stato, le disposizioni in materia di diritto internazionale privato della famiglia sono infatti contenute all’interno di numerosi regolamenti che disciplinano in maniera frammentata, ma allo stesso tempo interconnessa, rapporti giuridici di diversa natura.
Scopo del progetto è quello di verificare l’attuale funzionamento di tali regolamenti e convenzioni identificando strumenti e soluzioni che ne possano accrescere l’efficacia. A tal fine verranno identificate le più significative difficoltà nell’applicazione degli strumenti giuridici rilevanti e valutate e confrontate le soluzioni adottate dai giudici ed avvocati nei diversi Stati membri coinvolti nel progetto. Fini ulteriori sono quelli di incoraggiare il dialogo tra operatori giuridici di Stati diversi, di identificare buone prassi comuni e di elaborare strumenti concreti a disposizione di giudici, operatori e degli stessi soggetti coinvolti nei procedimenti transnazionali in materia di diritto di famiglia, nonché di formulare policy guidelines per futuri interventi del legislatore dell’Unione, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione delle persone all’interno dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
Esso è coordinato dall’Università di Milano e vede la partecipazione come partner delle Università di Verona, Heidelberg, Osijek, Valencia, del Max Planck Institute Luxembourg for International, European and Regulatory Procedural Law, dell’Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori e dell’Associazione spagnola degli avvocati di famiglia, nonchè delle Scuole superiori della magistratura italiana e croata.