Analisi dei costi e dei benefici per gli Stati e per le imprese delle sanzioni applicate in attuazione dei nuovi regimi specifici di sanzioni per violazioni dei diritti umani


La ricerca ha per oggetto l’attuazione dei c.d. regimi sanzionatori specifici per i diritti umani (human rights-specific sanction regimes), di recente istituzione. A seguito del Global Magnitsky Human Rights Accountability Act (Global Magnitsky Act), adottato negli Stati Uniti nel 2016, diversi paesi e più recentemente l'Unione Europea (UE) hanno sviluppato un sistema che consente di imporre sanzioni specificamente per violazioni dei diritti umani senza che venga intrapresa alcuna azione rilevante contro lo Stato di origine delle violazioni. Gli Stati Uniti hanno guidato questo sforzo attraverso il Global Magnitsky Act del 2016, ma Canada e Regno Unito hanno leggi simili (Canada Justice for Victims of Corrupt Foreign Officials Act (Sergei Magnitsky Law) (SC 2017, c. 21); Regolamento globale sulle sanzioni per i diritti umani del Regno Unito, strumento statutario n. 680 del 2020); Kosovo, Lettonia e Lituania hanno tutti le loro versioni della legge Global Magnitsky, mentre altri, come l'Australia, adotteranno a breve regolamenti che consentono l’adozione di sanzioni specificamente per violazioni dei diritti umani. L’UE ha adottato per la prima volta un regime globale di sanzioni per i diritti umani (EUGHRSR), il 7 dicembre 2020, con l'adozione della decisione (PESC) 2020/1999 e del regolamento (UE) 2020/1998, che istituisce per prima volta un regime di sanzioni globali dell'UE in materia di diritti umani. Lo sviluppo di regimi sanzionatori specifici per i diritti umani è ora una tendenza legislativa diffusa. Sanzioni specifiche sono state adottate sulla base di tali regimi in una serie di casi, ad esempio, in relazione alle violazioni dei diritti umani in Cina. Ulteriori ipotesi di attuazione potranno verificarsi nel prossimo futuro. La ricerca mira a identificare, per ciascun regime sanzionatorio specifico per violazioni dei diritti umani, le relative ipotesi di attuazione: gli eventi chiave di ciascun episodio, l'obiettivo ufficiale dichiarato del Paese che applica le sanzioni, la risposta dello Stato “target” (cioè del Paese i cui individui o enti sono destinatari delle sanzioni), l'atteggiamento di Stati/soggetti terzi. Tali sanzioni hanno un impatto sullo Stato target, ma anche sugli stessi Paesi che le adottano e le rispettive imprese, nonché su Stati terzi e i rispettivi soggetti. La parte centrale del progetto di ricerca è dunque incentrato sull'analisi economica e statica dei costi e dei benefici per gli Stati e le imprese delle sanzioni applicate in attuazione dei regimi sanzionatori specifici per i diritti umani ad oggi esistenti e di altri che potranno essere adottati e implementati in futuro. Un ulteriore correlato obiettivo è quello di sviluppare un modello teorico che possa dar conto in modo completo dei costi/benefici delle sanzioni specifiche per violazioni dei diritti umani.

Partecipanti al progetto

Annalisa Ciampi
Professore ordinario

Collaboratori esterni

Damiano Occhipinti
Assegnista Università di Verona Scienze giuridiche Assegnista di ricerca in Diritto internazionale
Aree di ricerca coinvolte dal progetto
Public international Law

Attività

Strutture

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