La ricerca intende approfondire l'incidenza delle norme costituzionali, specificamente allorché abbiano costituito oggetto di accertamento da parte di un giudice internazionale, nel sistema delle fonti nazionali, con particolare riferimento all'ordinamento giuridico italiano.
In questo ambito, uno dei temi più importanti ed attuali è quello degli effetti delle pronunce rese dalla Corte Internazionale di Giustizia in relazione alle controversie nelle quali sia parte lo Stato interessato. Un altro tema - che occuperà la parte centrale della ricerca - concerne il problema del rango delle norme della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo e delle sentenze della Corte Europea dei diritti dell'uomo. Le pronunce della Corte Costituzionale 24 ottobre 2007 nn. 348 e 349 hanno al riguardo affermato l'esigenza per i giudici nazionali di conformarsi agli orientamenti interpretativi degli organi di Strasburgo nonché chiarito che l'art. 117, 1° comma, Cost. consente che una norma legislativa venga dichiarata incostituzionale per contrasto con una norma enunciata in un trattato solo qualora essa sia a sua volta conforme alla Costituzione. Molte questioni rimangono tuttavia aperte, come dimostra la soluzione della medesima Corte Costituzionale resa nel caso Dorigo (sent. n. 129 del 2008); soluzione tutt'altro che soddisfacente dal punto di vista del rispetto della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. Per un inizio di riflessione si veda il nostro "Processo non equo secondo la Corte Europea dei diritti dell'uomo e rinnovazione del giudizio secondo la Corte Costituzionale", 91 Rivista dir. int., 2008,793-800.
Nel diritto comunitario, recenti pronunce della Corte di giustizia hanno posto al centro dell'attenzione, da un lato, il problema della responsabilità dello Stato per l'attività dei giudici nazionali (ivi compresi quelli supremi) nell'interpretazione e applicazione del diritto comunitario; e, dall'altro, quello della prevalenza, in linea di principio, della giurisprudenza di Lussemburgo anche in presenza di un giudicato interno contrastante. A tali recenti sviluppi e alle loro implicazioni, in particolare, per il giudice italiano sarà dedicata la parte finale della ricerca.