UNIVERSITÀ di VERONA | Dipartimento di SCIENZE GIURIDICHE
Professore emerito, ha formato generazioni di giuristi con rigore, passione e respiro internazionale.
Il 6 aprile di quest’anno, a seguito di una grave malattia, è venuto prematuramente a mancare il Professore Alessio Zaccaria, che nell’Ateneo veronese è stato dal 1995 al 2017 ordinario di diritto civile della facoltà di Giurisprudenza, prima, e del dipartimento di Scienze giuridiche, poi, del quale è stato nominato, nel 2020, professore emerito.
Allievo del Professore Giorgio Cian, e quindi appartenente alla Scuola che fu del Professore Alberto Trabucchi, dopo essere stato dal 1982 al 1990 ricercatore nell’Università di Ferrara, si è trasferito dal 1990 al 1993 presso l’Università di Trieste, nella veste di Professore straordinario. Divenuto quindi Professore ordinario nell’Università di Ferrara dal 1993, solo pochi anni dopo, nel 1995, con una decisione coraggiosa e visionaria, accettò la chiamata come primo professore di ruolo della neoistituita facoltà giuridica veronese, divenendo componente, in quella veste, del suo Comitato ordinatore e facendone il centro principale delle sue attività. Da allora ha accompagnato la crescita della facoltà fin dai suoi inizi, rivestendo il ruolo di Preside nell’a.a. 2003-2004 e concorrendo a conferirle l’apertura internazionale ed europea che ne contraddistingue ancora oggi gli studi, specialmente nel dialogo con il mondo accademico dell’area germanica. Sue, tra le tante iniziative da lui promosse in questa direzione, la costituzione del Centro per la ricerca e l’insegnamento del diritto privato europeo, l’istituzione del dottorato di ricerca in Diritto privato europeo dei rapporti patrimoniali, dal 2000 anche in doppio titolo con la Università di Regensburg e, ancora, il Seminario annuale di diritto privato europeo con la Juridische Fakultät di Salisburgo.
Profondi e stretti i suoi legami con la comunità accademica di diversi Paesi, tra cui, oltre alla Germania e all’Austria, l’Argentina, la Spagna e la Cina.
Impossibile sintetizzare in poche righe lo straordinario contributo scientifico e didattico, larga parte del quale in proiezione europea ed internazionale, fornito da Alessio Zaccaria negli anni, con non comune lustro per la civilistica italiana e per la nostra università. Si pensi, solo a titolo esemplificativo, alle numerose opere monografiche da lui pubblicate sui temi più vari del diritto privato italiano ed europeo (tra le più recenti delle quali, quella – scritta in italiano, tedesco, francese e inglese –intitolata “Mediazione e mandato, per tacer del contratto d'opera: ovverosia "Le relazioni pericolose" nel diritto civile”, vincitrice del premio “Eccellenza scientifica” della Società italiana degli Studiosi del Diritto civile), agli incarichi direttivi ricoperti in primarie Riviste italiane (tra le altre, Le nuove leggi civili commentate, Studium Iuris e Rivista di diritto civile) e straniere (tra le altre, la Zeitschrift für das Privatrecht der Europäischen Union e la Zeitschrift für Europäisches Privatrecht), alle opere collettanee da lui promosse (da ultimo, EU eIDAS Regulation, Article-by-Article Commentary, München-Oxford-Baden-Baden-Chicago, 2020), agli innumerevoli scritti in varie lingue (oltre che nella prediletta lingua tedesca, in spagnolo, francese, cinese e inglese) nonché alle iniziative convegnistiche e seminariali mai interrotte, alcune delle quali già in programma anche per le prossime settimane, sempre con particolare attenzione per il nostro Ateneo. Non ultima, è doveroso ricordare la costante dedizione che Alessio Zaccaria ha rivolto alla formazione dei nuovi giuristi e all’aggiornamento, ben esemplificate dal suo contributo all’elaborazione e all’ideazione di alcuni tra i Commentari in materia di diritto privato di più ampia diffusione editoriale, nonché dalle innumerevoli pubblicazioni a scopo didattico da lui curate e promosse.
L’autorevolezza del profilo scientifico del Professore Alessio Zaccaria, riconosciuta ai massimi livelli anche oltre i confini italiani, è, d’altronde, attestata dai numerosi e prestigiosi premi e riconoscimenti internazionali alla carriera da lui ricevuti, tra i quali si segnalano, in particolare, l’Humboldt Forschungspreis attribuitogli nel 2015 dalla Fondazione Alexander von Humboldt (Repubblica Federale Tedesca), e i due dottorati honoris causa di cui è stato insignito in Argentina e in Germania, ossia rispettivamente: il titolo di Doctor “Honoris Causa”, conferitogli nel 2018 dalla Universidad de Buenos Aires-UBA, e il titolo di Doktor der Rechtswissenschaft ehrenhalber (Dr. jur. h.c.), conferitogli nel 2019 dalla Fakultät für Rechts- und Wirtschaftswissenschaften della Universität Bayreuth. Da ultimo, sempre in Argentina, è stato altresì insignito del titolo di Profesor Honorario della Universidad Abierta Interamericana.
È stato inoltre primo Presidente non americano della Academia Internacional Derecho de Sucesiones, che ha concorso a fondare, e di cui è in seguito stato nominato Presidente emerito.
Diverse generazioni di giuristi e professionisti si sono formate al suo insegnamento, esemplare per rigore logico e profondità di analisi, qualità che applicava in primo luogo alla risoluzione di casi, da sempre fulcro del suo modello didattico, che riprendeva, in chiave moderna e innovativa, l’antica pratica accademica delle quaestiones iuris.
Dal 6 novembre 2014 al 27 settembre 2018 è stato componente, di nomina parlamentare, del Consiglio Superiore della Magistratura, presso il quale ha presieduto negli anni 2016-2017 la IX Commissione, responsabile dei rapporti internazionali.
Unendosi al cordoglio della famiglia, in particolare della moglie Karen e dei figli Beatrice Aleida e Gabriele, lo ricordano con riconoscenza e affetto i suoi allievi veronesi Mirko Faccioli, Riccardo Omodei Salè, Mauro Tescaro e Stefano Troiano, insieme al direttore Giuseppe Comotti e ai colleghi e al personale del dipartimento di Scienze giuridiche.
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