Da venerdì 13 ottobre 2017 a domenica 7 gennaio 2018 il Museo di Castelvecchio ospita la mostra "Iconoclash / Il conflitto delle immagini", evento a cura di Eddy Merckx: Antonio Grulli insieme a Diego Bergamaschi e Marco Martini, in collaborazione con Ketty Bertolaso, Margherita Bolla, Alba Di Lieto e con il Consorzio Collezionisti delle Pianure.
Negli ultimi anni il processo di creazione delle immagini si è velocizzato come mai nella storia. Ogni secondo si producono immagini della più svariata natura: fotografie, disegni, elaborazioni digitali, grafiche, emoticon. È come se il concetto del “pensare per immagini” teorizzato da Italo Calvino nelle sue Lezioni Americane, e alla base del pensiero e dell’opera di Luigi Ghirri, sia diventato la modalità comune con cui la società legge il mondo. I social network ne sono forse il sintomo e una delle cause scatenanti più evidenti, creando un livello di realtà secondario, che diviene fondamentale per la diffusione e la notorietà di un evento, un fatto di cronaca, un oggetto, un’opera d’arte.
Gli artisti si muoveranno su di una sottile linea di confine che separa l’amore e l’ossessione per l’immagine dal desiderio, anch’esso ossessivo, di annullarla e cancellarla.
Troverete immagini sfregiate (Nazgol Ansarinia, Luca Bertolo, Jiri Kolar, Nicola Samorì, Mimmo Jodice), distrutte (Gianni Politi), tamponate (Flavio Favelli, Vincenzo Simone), occluse (Jesse Ash, Francesco Carone), frammentate (Matteo Rubbi, Davide Trabucco), negate (Francesco Carone, Ryan Gander, Elad Lassry, Simon Starling), corrose (Paola Angelini, Stefano Arienti, Giulia Cenci, Paolo Gioli, Ketty la Rocca). Altre avranno raggiunto la monocromia e la totale assenza di elementi data da un sovraccarico di informazioni che genera un black out visivo (Alessandro di Pietro, Ryan Gander, Fabio Mauri, Mandla Reuter).
Alcuni degli artisti coinvolti hanno fatto di questa attitudine iconoclasta una delle loro cifre stilistiche e tematiche.