Nel secolo e mezzo trascorso dall’unificazione, l’Italia ha raggiunto livelli di ricchezza simili a quelli dei maggiori paesi industrializzati. L’ondata di globalizzazione degli ultimi decenni ha però fatto emergere la debolezza del nostro sistema produttivo. Secondo la lettura proposta nel libro, il capitalismo italiano è stato influenzato negativamente da istituzioni inefficienti, che hanno avuto un forte impatto sulle dimensioni e sulla governance delle imprese, come anche sulla formazione di capitale umano e sulla capacità innovativa. In
questa luce l’assetto istituzionale ha quindi rappresentato il principale freno per le potenzialità di sviluppo del Paese.
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