Modelli di diritto sindacale comunitario e responsabilità sociale d'impresa

Data inizio
1 gennaio 2005
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Scienze Giuridiche
Responsabili (o referenti locali)
Calafà Laura

Modelli di diritto sindacale comunitario e responsabilità sociale d'impresa (continuazione, anno 2004)
Nel luglio 2001, la Commissione europea ha pubblicato un Libro Verde intitolatov"Promuovere un quadro europeo per fa responsabilità delle imprese" (COM(2001)-366vDef.). La maggior parte delle definizioni della responsabilità sociale delle impresevdescrivono questo concetto come l'integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali edvecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le partì interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo "di più" nel capitale umano, nell'ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate. La responsabilità sociale così descritta ha una dimensione esterna, ma anche una dimensione interna ed è soprattutto questa che si tenterà di analizzare nella presente ricerca, considerando con favore che l'esperienza acquisita con gli investimenti in tecnologie e prassi commerciali ecologicamente responsabili suggerisce che, andando oltre gli obblighi previsti dalla legislazione nella seconda dimensione descritta, le imprese possono aumentare la propria competitività.
L'applicazione di norme sociali che superano gli obblighi giuridici fondamentali, ad esempio nel settore della formazione, delle condizioni di lavoro o dei rapporti tra la direziono e il personale, può avere dal canto suo un impatto diretto sulla produttività. Si apre in tal modo una strada che consente di gestire il cambiamento e di conciliare lo sviluppo sociale e una maggiore competitivita. L'interesse giuridico della ricerca risiede, in particolare per il diritto sindacale, nell'individuazione del confine esatto nell'ambito contrattuale e partecipativo tra attività dovuta e "attività volontaria", un confine che si manifesta chiaramente anche nella creazione di strumenti appositi quali codici di condotta e sistemi di c.d. "buone prassi" (che possono trovare collocazione nei più disparati atti, quali ad esempio le azioni positive). La ricerca soffermandosi non solo sulle tipologie degli strumenti giuridici, ma altresì sui soggetti "attivi" di questa relazione tutta da costruire tra imprese e dimensione dello sviluppo sociale, della tutela dell'ambiente e del rispetto dei diritti fondamentali rende rilevanti sia le imprese, soprattutto quelle di grandi dimensioni, chiamate in un tale contesto ad assumere di propria iniziativa impegni che vanno al di là delle esigenze regolamentari cui devono comunque conformarsi sia i lavoratori e le loro rappresentanze o comunque le organizzazioni sindacali dei lavoratori stessi, in qualità sia di soggetti beneficiari o soggetti promotori di attività "socialmente responsabile". Lo studio dì questa interazione impone l'utilizzo di un duplice modello giuridico (che rinvia ad un diverso livello della normativa): quello nazionale e quello comunitario, quest'ultimo, tra l'altro, recentemente modificato grazie all'approvazione della dir.2000/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'll marzo 2002, che istituisce un quadro generale relativo all'informazione e alla consultazione dei lavoratori. Il secondo anno della ricerca sarà proprio dedicato all'individuazione dei possibili margini di integrazione tra i due settori normativi appena delineati e cioè quello della responsabilità sociale e della dimensione partecipati va (in continua espansione) dei lavoratori nelle imprese.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Attività

Strutture

Condividi