La disciplina comunitaria in materia di responsabilità civile, pur se sviluppatasi in campi assai rilevanti, si è sinora contraddistinta per il carattere sostanzialmente disorganico e di accentuata specialità.
I principali settori nei quali si è avuto l’intervento comunitario in tale materia sono, infatti, quelli relativi alla responsabilità del produttore (Direttiva 85/374/CE), alla responsabilità dell’organizzatore di viaggi “tutto compreso” (Direttiva 90/314/CEE), alla responsabilità per violazione dei diritti connessi alla privacy informatica (Direttiva 95/46/CE), alla responsabilità del prestatore di servizi (con riguardo alla quale sono in corso lavori finalizzati all’emanazione di una Direttiva), alla responsabilità per danno ambientale (per la quale è stata recentemente presentata dalla Commissione una proposta di Direttiva).
Oltre che settoriale, la normativa comunitaria in tema di responsabilità civile si rivela poi una normativa “di status”, in quanto la stessa prende in considerazione, al fine di migliorarne la tutela giuridica, soggetti di volta in volta caratterizzati da status diversi, tra i quali quello di consumatore risulta essere, attualmente, quello preminente.
Alla luce di tali considerazioni, appare quindi evidente la sostanziale assenza, all’interno delle discipline di settore poc’anzi ricordate, di una consapevole elaborazione di categorie concettuali e dogmatiche comuni, corrispondendo invero agli obiettivi perseguiti dalla Comunità Europea non tanto la riformulazione della disciplina generale degli istituti del diritto privato, quanto piuttosto l’adozione di misure relative al ravvicinamento delle disposizioni degli Stati membri che abbiano ad oggetto l’instaurazione e il funzionamento del mercato interno.
Se quanto detto è vero, ciò non sembra tuttavia escludere che, col passare del tempo, siffatte categorie e regole comuni, in tale ambito, si stiano comunque venendo a creare: basti pensare, in proposito, a come si ritenga ormai costituire un tratto distintivo della responsabilità civile di derivazione comunitaria il superamento della distinzione tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
Al di là di ciò, sempre più avvertita appare poi l’esigenza di regolare, a livello europeo, gli istituti generali della responsabilità civile, allo scopo così di pervenire come già si sta facendo in campo contrattuale ad una codificazione comunitaria nel settore in questione.
In quest’ultima direzione si sono mosse, in particolare, iniziative promosse da gruppi di studiosi, come quella intrapresa dallo European Group of Tort Law, il quale, al termine di uno studio pluriennale, ha recentemente pubblicato i Principles of European Tort Law.
Ciò considerato, risulta quindi estremamente proficua una ricerca che, anche attraverso lo strumento della comparazione tra i sistemi giuridici dei diversi Paesi, si concentri sulla evoluzione in chiave europea degli aspetti maggiormente rilevanti della responsabilità civile, quali, in particolare, quelli riguardanti il nesso di causalità, il danno risarcibile, l’elemento soggettivo e, rispettivamente, l’imputazione oggettiva dell’illecito, il concorso di responsabilità, nonché la distinzione tra danni patrimoniali, danni meramente economici e danni personali.