La ricerca considera quali siano gli strumenti a tutela del singolo che decida di avventurarsi all'interno di un metamondo, un mondo virtuale accessibile grazie ad internet, nel quale le persone entrano in contatto per il tramite delle loro proiezioni virtuali (nota è la piattaforma Second Life).
In particolare, pare di notevole interesse la riflessione concernente l'ammissibilità di eventuali pretese risarcitorie avverso gli eventuali "illeciti" posti in essere all'interno dei c.d. mondi virtuali e si dedicherà particolare attenzione alla condizione del minore che potrebbe subire pregiudizi psichici anche gravi nel percepire il suo "corpo virtuale" sottoposto a violenze da parte di altro avatar.