Le oramai numerose condanne pronunciate dalla Corte europea dei Diritti dell'uomo nei confronti dello Stato italiano per violazione dei canoni del "processo equo" sanciti dall'art. 6 CEDU nonché i ripetuti inviti ad adottare nuove disposizioni sulla riapertura del processo - in presenza di specifiche condizioni [ Raccomandazione 2000 (2) e Risoluzione 2000(30)] - hanno prospettato l'esigenza di prevedere, nell'ordinamento interno, adeguati meccanismi di riparazione anche attraverso la Rimasti incompiuti i progetti di riforma intrapresi nella precedente Legislatura, volti ad introdurre un nuovo caso di revisione (art. 630 lett. c-bis c.p.p.) l'assenza di uno specifico strumento processuale ha costretto la giurisprudenza a ricavare soluzioni al problema dalla regolamentazione codificata suggerendo, peraltro, soluzioni divergenti: da un lato, si è affermata l'ineseguibilità del giudicato interno a norma dell'art. 670 c.p.p. e, dall'altro, si è eccepita l'illegittimità dell'art. 630 lett. a c.p.p. in tema di revisione del giudicato, questione attualmente all'attenzione della Corte costituzionale.
Premesso un doveroso approfondimento della tipologia delle possibili violazioni dell'art.6 CEDU e del loro grado di incidenza sull'esito dell'accertamento penale, la ricerca si propone, anzitutto, di valutare la compatibilità - con il sistema del processo penale e con la disciplina riservata alla revoca del giudicato - delle linee interpretative seguite dalla giurisprudenza e delle prospettive di riforma coltivate dal Parlamento italiano in tema di incidenza sul piano interno delle sentenze emesse dai giudici di Strasburgo. In secondo luogo, essa intende analizzare le ricadute derivanti dall'applicazione dei rimedi in tal modo individuati in relazione alla specificità del caso di procedimento considerato non equo dalla Corte europea, fattispecie riferita a lesione di un diritto fondamentale dell'individuo provocata dalla corretta applicazione di una norma interna, essa stessa non rispettosa delle regole del processo equo.
La ricerca riguarderà anche il profilo dei rimedi predisposti da altri ordinamenti in ambito europeo. La conoscenza del fenomeno e l'analisi delle tendenze emergenti in altri ordinamenti è infatti essenziale per proporre dei modelli di intervento adeguati allo scopo che si intende perseguire