Intangibilità del giudicato penale e nuovi rimedi revocatori: il ricorso straordinario in cassazione per errore di fatto

Data inizio
1 luglio 2002
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Scienze Giuridiche
Responsabili (o referenti locali)
Renon Paolo
Parole chiave
ricorso straordinario in cassazione

II progetto di ricerca che si presenta si propone di focalizzare l'attenzione sulle ultime e più.
significative novità che hanno toccato il sistema delle impugnazioni penali.
In particolare, l'esame intende prioritariamente appuntarsi sull'istituto - introdotto dalla 1.26 marzo
2001, n.128, attraverso l'inserimento nel tessuto codicistico dell'art.625 bis c.p.p,- del ricorso
straordinario per cassazione per la correzione, a favore del condannato, delle sentenze pronunciale
dalla stessa Suprema Corte e contenenti errori materiali o di fatto.
Con tale intervento, nella specie, sotto il profilo dell'estensione di lale strumento anche rispetto agli
errori di fatto, il legislatore ha inteso risolvere la vexata questìo relativa alla predisposizione, di
adeguati antidoti contro eventuali errori di natura percettiva nei quali possa essere incorso il giudice
di legittimità.
Al riguardo era stata, da ultima, la Corte costituzionale a sollecitare un intervento correttivo,
sottolineando come l'assenza di rimedi rispetto ad ipolesi del genere si ponesse in automatico e
palese contrasto con i precetti costituzionali, sotto lo specifico aspetto della lesione della garanzia
dell'effettività del giudizio di cassazione (cfr. Corte cosi, sent- 28 luglio 2000, n.395).
Non può sfuggire come l'introduzione anche nel sistema processuale penale - sull'esempio di
quanto già accaduto da tempo relativamente al processo civile - di un apposito rimedio di natura
impugnatoria avverso le semenze pronunciate in ultima istanza e viziate da error facti segai, '
contemporaneamente, il superamento di un principio consolidato, quale quello dell'assoluta'
inoppugnabilità dei provvedimenti della Cassazione.
La soluzione normativa non è tuttavia, risultata prova di limiti e di ambiguità in particolare tir
ordine alla individuazione del vizio censurabile attraverso il ricorso straordinario. Ora appare-
evidente come quest'ultima questione sia di particolare delicatezza, al fine di evitare, a seconda che
prevalgano ipotesi interpretative eccessivamente restrittive o, al contrario, troppo elastiche, la
vanificazione dell'istituto ovvero, all'opposto, la trasformazione dello strumento da ultimo
introdotto in una sorta di quarto grado di giurisdizione.
La doverosa messa a punto del nuovo mezzo di impugnazione - alla quale la ricerca che si presenta
intende offrire un contributo - non può non muovere che da una riflessione in ordine alle radici
dell'istituto, che affondano nell'istanza di garantire il diritto al processo delle parti anche nel
giudizio di cassazione. Successivamente essa implica il confronto, anche attraverso l'esame degli
orientamenti interpretativi della giurisprudenza e dei risultati della riflessione dottrinali, con i nodi
cruciali della disciplina; presupposti di applicazione e profili procedurali.
Una volta individuati i confini e i limiti del nuovo istituto, si richiederà, comunque, una valutazione
in ordine alle ricadute di tale innovazione sul sistema processuale, nel doveroso bilanciamento tra
istanze garantistiche e l'opposto valore di rango nondimeno costituzionale, rappresentato
dall'esigenza, come è stato efficacemente affermato, che la lite vada via via restringendosi ed ad un
certo punto si chiuda, qualunque sia il grado di esattezza della decisione finale.

Enti finanziatori:

Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Attività

Strutture

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