PRIN 2010-11 UNITA' LOCALE
Nell’ambito del progetto, l’Unità di ricerca di Verona studierà gli ordinamenti dell’area germanofona (Germania e Austria) e taluni rilevanti ordinamenti costituzionali dell’Europa centrale, in particolare Croazia, Ungheria, Polonia, Slovenia, che sono stati tradizionalmente assai esposti all’influenza della dottrina tedesca e austriaca.
L’esame degli ordinamenti dell’area germanofona presenta particolare interesse per la ricerca. È noto, infatti, che rispettive Corti costituzionali, per origini storiche, composizione e autorevolezza, esercitano un’indubbia influenza su altre Corti costituzionali di altri Stati, sulla dottrina e sulla elaborazione di soluzioni istituzionali adottate in altri ordinamenti. Si pensi, infatti, a problematiche che attengono alla relativa realtà ordinamentale, ma che sono comuni anche ad altri Stati: l’articolazione federale del potere politico, la tutela dei diritti fondamentali, svolgendo altresì un ruolo di indubbio rilievo nella prospettiva dell’inclusione e dell’integrazione europea e, dunque, anche sulle dinamiche interculturali positive a livello europeo. A fronte del ruolo delle giurisdizioni costituzionali di Germania e Austria, si giustifica pertanto l’inclusione, fra gli ordinamenti oggetto di indagine dell’Unità di Verona, di taluni ordinamenti dell’Europa centrale, rispetto ai quali molto forte è l’influenza esercitata dai “modelli” di giustizia costituzionale tedesco e austriaco, soprattutto in materia di diritti fondamentali. A giustificare l’estensione a tali ordinamenti dell’analisi condotta dall’Unità di ricerca di Verona, concorre altresì il ruolo svolto dalla “Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto” (c.d. Commissione di Venezia), in sede di redazione delle rispettive nuove costituzioni o degli emendemanti alle stesse o di predisposizione delle leggi più significative.
Delimitata l’area della ricerca, ci si propone di verificare: 1) in quale misura il formante dottrinale compenetri quello giurisprudenziale negli ordinamenti citati, attraverso la ricerca di citazioni di letteratura giuridica nelle sentenze delle Corti costituzionali e nelle opinioni dissenzienti, qualora i relativi ordinamenti ammettano il ricorso a tale istituto; 2) quale funzione svolga la citazione dottrinaria nella motivazione delle sentenze, come essa vi venga “incorporata” da parte delle Corti (citazioni esplicite, uso improprio delle medesime, ecc.); 3) se si diano casi di emersione, nel reasoning delle Corti, di fattori che facilitano o esprimono resistenze al formante dottrinale non domestico (anche i ragione dell’operatività dei crittotipi). Particolare attenzione verrà riservata all’esame sia degli elementi determinanti della circolazione del formante dottrinale, sia dei presupposti che determinano l’“accoglimento” di una particolare dottrina o teoria giuridica nel corpo della motivazione. Infine, si verificherà se si danno ipotesi di “recezione” di formanti dottrinali, anche attraverso il “filtro” del formante giurisprudenziale tedesco e austriaco, negli Stati dell’Europa centrale oggetto di indagine.
L’analisi dei risultati sarà condotta anche verificando i motivi del fenomeno circolatorio, verificandone le possibili spiegazioni, quali l’elemento linguistico, o i motivi di egemonia culturale, o di diversa organizzazione della professione legale o dell’educazione universitaria.
L’Unità svolgerà quindi naturalmente l’analisi di secondo livello, di comparazione tra i diversi ordinamenti, per validare i risultati dell’analisi condotta, anche con specifico riferimento alla lotta contro la povertà e l’esclusione sociale (al centro della strategia Europa 2020: COM(2010) 758 def, La Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale: un quadro europeo per la coesione sociale e territoriale), nonché tra gli obiettivi individuati da Horizon 2020 (COM(2011) 809 def).