In margine a Tab. 8.16. Nuove considerazioni sul valore di ‘damnum decidere’ tra verba legis e interpretatio prudenziale
Anno:
2019
Tipologia prodotto:
Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
Tipologia ANVUR:
Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
Lingua:
Italiano
Formato:
A Stampa
Titolo libro:
Crimina e delicta
Casa editrice:
Jovene
ISBN:
9788824326230
Intervallo pagine:
227-294
Parole chiave:
damnum, furto, XII Tavole
Breve descrizione dei contenuti:
Il saggio si concentra sul Tab. 8.16 e tenta di dimostrare come il carmen ‘si adorat furto, quod nec manifestum erit, duplione damnum decideto’ contemplasse il caso particolare del derubato tenuto, a fronte della delibazione magistratuale che non accoglieva la tesi attorea (e, dunque, che escludeva l’integrazione degli estremi dell’essere manifestum del furtum), a modificare in minus l’oggetto del proprio originario petitum, ossia l’addictio del ladro libero e pubere (peculiare sanzione definitiva astratta dalla messa in moto del rito della legis actio per manus iniectionem). In altre parole, in conformità a tale ipotesi ricostruttiva, il derubato sarebbe tenuto ex lege a continuare ad agire in giudizio per il solo pagamento della duplio, ossia ad agire, anzitutto, con legis actio sacramento in personam per l’accertamento della responsabilità del ladro, nonché, eventualmente, con legis actio per manus iniectionem a fronte del credito, certo e liquido, non spontaneamente soddisfatto in termini dal ladro iudicatus.
Id prodotto:
112436
Handle IRIS:
11562/1011040
ultima modifica:
19 ottobre 2022
Citazione bibliografica:
Pelloso, Carlo,
In margine a Tab. 8.16. Nuove considerazioni sul valore di ‘damnum decidere’ tra verba legis e interpretatio prudenzialeCrimina e delicta
, Jovene
, 2019
, pp. 227-294