In risposta a questioni complesse come il cambiamento climatico e l'accelerazione della perdita degli ambienti naturali del pianeta, l'Unione Europea sta rispondendo con diverse strategie e iniziative a livello locale e internazionale. Valori universali a rischio, quali l’ambiente, la biodiversità e l’equilibrio climatico richiedono doveri e responsabilità a tutti i livelli.
In questo contesto, il presente articolo analizza il Regolamento (CE) 2023/1115, brevemente noto come "deforestazione zero", che presenta un disegno normativo innovativo e complesso che solleva, però, dubbi sulla sua reale efficacia. In effetti, si tratta di una risposta unilaterale data alla mancanza di un accordo multilaterale sulla protezione delle foreste. È una risposta con effetti extraterritoriali, che si propone di incoraggiare la cooperazione e gli accordi con i Paesi terzi, con l'UE che si presenta come portabandiera nella lotta al cambiamento climatico.
L'articolo analizza i pro e i contro del Regolamento sulla base di tre possibili risposte da parte dei Paesi terzi e dai loro settori produttivi: quella che vede nel Regolamento una possibile barriera non tariffaria; quella che lo vede come un'opportunità per alcune regioni di accedere all'appetibile mercato europeo; quella che condivide l'obiettivo della protezione ambientale e lo vede come un'opportunità per rafforzare le normative nazionali e proteggere altri ecosistemi.
Pastorino, Leonardo Fabio,
Comercio internacional y responsabilidad ambiental y climática. A propósito del Reglamento (UE) 2023/1115 contra la desforestación«EUROJUS»
, n. 3
, 2024
, pp. 29-39