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Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all'epoca delle strategie High-Frequency Trading  (2025)

Autori:
Baccin, Alice
Titolo:
Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all'epoca delle strategie High-Frequency Trading
Anno:
2025
Tipologia prodotto:
Doctoral Thesis
Lingua:
Italiano
Parole chiave:
"algoritmi", "mercati finanziari", "intelligenza artificiale" "abusi di mercato" "market abuse"
Abstract (italiano):
Il lavoro di tesi oggetto della ricerca dottorale muove dall’assunto fondamentale secondo cui l’intelligenza artificiale – la cui regolamentazione rappresenta (forse) la principale sfida che il diritto nel suo complesso sarà chiamato ad affrontare nel prossimo futuro – cela particolari insidie anche in ambiti tradizionalmente “deboli” in fatto di allarme sociale, qual è quello della criminalità economica. Cercando di approfondire il tema della responsabilità penale delle macchine intelligenti, infatti, fiumi di inchiostro si rinvengono, ad esempio, con riferimento ai veicoli a guida autonoma (cd. Self-driving cars) o ai pericoli della pornografia minorile generata per il tramite di sistemi IA, mentre molti meno sono i contributi dedicati allo studio dei rischi esistenti, in materia penale, rispetto all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo dell’economia. Laddove, in altri termini, sono interessi superindividuali a trovare tutela – quali quelli che contraddistinguono spesso la ratio dei reati economici (integrità del mercato, ambiente, interesse dello Stato alla riscossione dei tributi ecc…) – sembra che sia timidamente sentita la necessità di approfondire il tema penale delle emergenze negative degli artefatti intelligenti; e ciò nonostante la centralità che i beni giuridici ad ampio spettro rivestono nell’assicurare pacifica e dignitosa esistenza ai consociati. La disciplina dei reati finanziari algoritmici (chiaramente appannaggio dei cd. White-collar crimes), in questo senso, non è evidentemente esclusa da tale ragionamento e, pur essendo stata oggetto di ampio studio in dottrina estera, si mantiene in Italia sullo sfondo delle riflessioni di pochi specifici autori, sebbene i mercati abbiano, già da molti anni, interiorizzato l’elemento algoritmico come attore decisivo. Molto prima del sorgere di qualsivoglia discussione attorno al chirurgo robotico o all’auto a guida autonoma, infatti, la finanza moderna ha elevato calcolabilità e prevedibilità a valori essenziali del proprio modus operandi e ha favorito l’ascesa di tecnologie sofisticatissime come i traders algoritmici – tra i più noti, i cd. High-Frequency Traders (HFT) o “algoritmi ad alta frequenza” – capaci di svolgere migliaia di operazioni in ristrettissimi lassi di tempo e in assenza di controllo umano, con la conseguenza che le borse costituiscono oggi un interessantissimo banco di prova per la ricerca di soluzioni possibili al problema (irrisolto) della responsabilità penale delle intelligenze artificiali. L’algotrading, infatti, se da un lato si rivela estremamente profittevole nell’immediato, dall’altro reca importanti rischi per quanto concerne i fenomeni di cd. market abuse, posto che la prassi applicativa ha evidenziato, in più occasioni, la tendenza degli algoritmi (soprattutto ad alta frequenza) a volgere autonomamente a condotte assimilabili alle fattispecie di reato più note in ambito finanziario, quali l’abuso di informazioni privilegiate (art. 184, D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 – T.U.F.) e la manipolazione del mercato (art. 185 D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 – T.U.F.). Gli HFT, insomma, nascondono un indice di criminosità tutt’altro che trascurabile dietro al proprio agíto, alterando la regolarità delle operazioni finanziarie al variare di fattori impercettibili e influenzando il normale andamento degli scambi senza che sia possibile, per l’utente finale o il produttore/programmatore, conoscerne fino in fondo l’esito o prevederne i comportamenti. Per questa ragione, essi consentono di affiancare agli interrogativi che trasversalmente concernono l’idoneità dell’odierno diritto penale a disporre dei mezzi necessari per disciplinare i reati compiuti dalle intelligenze artificiali (comuni ad altri ambiti) anche alcune considerazioni in merito all’efficacia del diritto penale d’impresa in sé e per sé – pur una volta individuato
Id prodotto:
145473
Handle IRIS:
11562/1161207
ultima modifica:
5 maggio 2025
Citazione bibliografica:
Baccin, Alice, Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all'epoca delle strategie High-Frequency Trading

Consulta la scheda completa presente nel repository istituzionale della Ricerca di Ateneo IRIS

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