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'Alea iudiciorum'. Le sentenze (in)appellabili del giudice Bridoye  (2017)

Autori:
Rossi, Giovanni
Titolo:
'Alea iudiciorum'. Le sentenze (in)appellabili del giudice Bridoye
Anno:
2017
Tipologia prodotto:
Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
Tipologia ANVUR:
Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
Lingua:
Italiano
Formato:
A Stampa
Titolo libro:
Rifrazioni anomale dell’idea di giustizia
Casa editrice:
Edizioni Scientifiche Italiane
ISBN:
978-88-495-3455-9
Intervallo pagine:
119-156
Parole chiave:
Rabelais, Bridoye, processo, umanesimo giuridico, sentenza
Breve descrizione dei contenuti:
Rabelais nell’episodio del 'Tiers livre' che ha come protagonista il giudice Bridoye, mette in scena una situazione paradossale, per mettere in risalto i guasti di una giustizia basata sul formalismo esasperato e fine a sé stesso e non sulla ricerca della verità e della soluzione equa dei processi. Bridoye, infatti, accusato di aver emesso una sentenza sbagliata, confessa candidamente di avere sempre, nella sua lunga carriera, deciso le cause gettando i dadi e sostiene che tutto ciò è perfettamente conforme al diritto. Nella sua concezione formalistica ciò che conta è appoggiarsi sulle leggi romane e sulle opinioni dei giuristi, citate di continuo del tutto a sproposito e senza comprenderle. Ne deriva un mondo alla rovescia, dove giustizia e ingiustizia si confondono ed è impossibile prevedere sulla base del diritto chi ha ragione e chi ha torto. In questo modo la letteratura indica il difetto capitale del sistema giudiziario e la parodia si dimostra un mezzo efficacissimo di demistificazione e di critica del mondo dei giuristi.
Id prodotto:
100987
Handle IRIS:
11562/974120
ultima modifica:
26 ottobre 2022
Citazione bibliografica:
Rossi, Giovanni, 'Alea iudiciorum'. Le sentenze (in)appellabili del giudice Bridoye Rifrazioni anomale dell’idea di giustiziaEdizioni Scientifiche Italiane2017pp. 119-156

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