Progetto Prin 2009 Valutato Positivamente
Responsabile Nazionale: Prof. Massimo Donini (Università di Modena e Reggio Emilia)
Il progetto dell’Unità di Verona muove dai profili empirici della più recente evoluzione tecnologica, ed in specie dalla “digitalizzazione” dei dati e dall’automazione dei trattamenti, che portano incommensurabili vantaggi per l’economia, il commercio, l’amministrazione pubblica, la sicurezza, la vita sociale ed individuale, ma creano altresì gravi rischi in molteplici campi quali la privacy, le attività nel Cyberspace, i diritti di proprietà intellettuale, la salute sui luoghi di lavoro.
Il progetto si articola in una “parte speciale”, dedicata alla ricognizione ed analisi delle fattispecie penali e delle “norme tecniche” per esse rilevanti, prodotte da varie fonti ed istituzioni nazionali ed internazionali, al fine di individuare, ridurre o annullare i predetti rischi. I principali campi d’indagine riguardano l’anticipazione ed estensione della punibilità nella lotta alla criminalità transnazionale “ad alta tecnologia”, la tutela penale del diritto d’autore e dei diritti connessi, la tutela penale della sicurezza e salute sul lavoro.
Il confine fra lecito ed illecito penale si definisce spesso alla stregua di parametri tecnici o norme standards di comportamento “accettato”, come nel caso di detenzione o “produzione” di password, codici di accesso, programmi per l’elusione di misure di sicurezza (hacking tools) ecc.
Mentre nell’ambito della tutela penale del diritto d'autore sulle opere digitali ed in Internet, emerge che esso non è solo uno strumento di comunicazione e diffusione, ma ormai è un cyberspace “interattivo” che si trasforma in virtual market for businesses, in cui le medesime nuove tecnologie sono utilizzate quali strumenti di protezione anticipata delle opere (misure tecniche di protezione), a loro volta penalmente protette
Infine la tutela penale della sicurezza e salute sul lavoro fa emergere il ruolo fondamentale delle “norme tecniche armonizzate” e “specialistiche” cui è affidata la prevenzione dei rischi, rendendo effettivo l’obbligo datoriale di informarsi circa i progressi tecnici e di applicarli. Finalità preventiva insita anche nell’estensione della responsabilità degli enti a reati colposi di omicidio e lesioni, ex art. 25 septies d.lgs. 231/2001, che si correla ad una integrazione del sistema di valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro, di cui al d.lgs 81/2008, con le funzioni dei “modelli organizzativi” di cui al d.lgs. 231/2001.
Sulla base di queste indagini la ricerca intende poi sviluppare una “parte generale” relativa ai rapporti fra norme tecniche e fattispecie penali, da riguardare sotto due profili: innanzitutto per l’incidenza delle nuove tecnologie sulla tipizzazione ed applicazione delle incriminazioni, in modo conforme alle fonti sovranazionali; in secondo luogo per la rilevanza delle norme tecniche nel controllo, nella prevenzione e nell’accertamento di comportamenti dannosi o pericolosi.
L’indagine dogmatica deve servire ad individuare criticamente i limiti del potere punitivo rispetto alla tendenza ad anticipare la punibilità ad atti meramente preparatori od accessori, per garantire invece i diritti fondamentali compressi dall’applicazione di “misure tecnologiche” e di dispositivi di memorizzazione automatizzata di dati ed informazioni, finalizzati ad un presidio “anticipato” di beni meritevoli di protezione, esaminando i peculiari problemi posti dai reati di mero possesso o detenzione di prodotti ed oggetti tecnologici “immateriali” e per la rilevanza degli elementi finalistici “soggettivi” da cui verrebbe a dipendere la tipicità stessa del fatto. Quanto al rilevante ruolo degli elementi “normativi non giuridici” costituiti dalle norme tecniche, andrà considerata l’applicabilità ad esse della disciplina dell’errore, il rishio di riduzione dei reati in esame a “mera disobbedienza” dei precetti tecnici, la loro produzione senza controllo democratico da parte del legislatore e, talora, neppure dello stesso potere regolamentare pubblico ovvero, a valle, del sindacato giudiziale ex-post, quale si realizza con la disapplicazione di provvedimenti illegittimi.
Fra i prodotti attesi della ricerca vi è innanzitutto la raccolta delle fattispecie incriminatrici in cui si ravvisa una specifica incidenza delle nuove tecnologie e delle correlate “norme tecniche”, da inserire pertanto nel “codice delle fonti europee”; mentre i contributi dogmatici e critici “di parte generale” su caratteri e limiti di espansione del diritto penale confluiranno nel volume di studio specialistico sul moderno diritto penale sovranazionale, curato in comune con altre Unità di Ricerca.
Oltre alla previsione di seminari e Convegni per la presentazione e discussione dei risultati scientifici via via raccolti, appre di rilievo il progetto di allestimento e gestione di un sito web, per raccogliere, presentare e sviluppare dinamicamente i materiali e risultati della ricerca di tutte le Unità.