- Authors:
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Fin, Camilla
- Title:
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Il diritto di rimediare all'inadempimento nei contratti a prestazioni corrispettive. Contributo allo studio dei rapporti tra adempimento tardivo e rimedio risolutorio
- Year:
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2015
- Type of item:
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Doctoral Thesis
- Tipologia ANVUR:
- Altro
- Language:
-
Italiano
- Keyword:
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Inadempimento delle obbligazioni; Risoluzione del contratto; adempimento tardivo; contratti sinallagmatici
- Abstract (italian):
- Lo scopo della ricerca è stato quello di indagare, nell’ambito della disciplina generale dei contratti a prestazioni corrispettive, in quali termini l’esecuzione tardiva della prestazione per iniziativa del soggetto inadempiente possa incidere sull’esercizio del rimedio risolutorio da parte del contraente fedele, nonché come vada, poi, inquadrata, una volta che se ne ammetta la configurabilità, una simile facoltà di rimediare all’inadempimento: ovvero, se come semplice possibilità, o piuttosto come un vero e proprio diritto, esercitabile anche nonostante la contraria volontà della controparte.
Una simile indagine è parsa necessaria perché mentre sul piano sovranazionale vi è la tendenza ad attribuire al rimedio correttivo (c.d. right to cure) il rango di principio generale del diritto dei contratti, il nostro ordinamento non chiarisce in termini espliciti, se, ed eventualmente entro quali limiti, la parte inadempiente possa, dal canto suo, rimediare al proprio inadempimento, eseguendo od offrendo tardivamente la prestazione dovuta.
La ricerca, dunque, dopo avere analizzato alcune disposizioni che paiono accordare alla parte debitrice, in situazioni particolari, un diritto di rimediare all’inadempimento (art. 1192, comma 1°, c.c.; art. 1512, comma 2°, c.c. e art. 130 c.cons.), si è occupata di stabilire se un siffatto diritto possa essere ricostruito in termini valevoli in via generale per il settore dei contratti sinallagmatici.
A questo fine, si è dapprima individuato nel comma 3° dell’art. 1453 c.c. un possibile fondamento positivo del rimedio correttivo e, successivamente, si sono esposti gli argomenti di carattere sistematico – identificati anche mediante un’indagine comparatistica con il sistema tedesco – in forza dei quali si è ritenuto di potere affermare l’esistenza a favore della parte debitrice di un vero e proprio diritto di rimediare all’inadempimento, inquadrabile nell’ambito della categoria dei diritti potestativi e strumentale al soddisfacimento dell’interesse di quest’ultima alla conservazione dell’operazione negoziale e alla corretta esecuzione del contratto.
In seguito, esaminati i diversi casi di c.d. inadempimento non rimediabile (l’impossibilità definitiva della prestazione imputabile al debitore, l’inadempimento delle obbligazioni negative e il mancato rispetto di un termine essenziale), ossia di inadempimento che non suscettibile di venire curato dal soggetto inadempiente, lo studio si è occupato di individuare quali sono i limiti all’esercizio del diritto di rimediare all’inadempimento rinvenibili nella teoria generale delle obbligazioni e dei contratti, per poi soffermarsi, in conclusione, sulle modalità con cui il rimedio esaminato può essere attuato e sulle conseguenze che esso produce con riferimento alle pretese spettanti alla parte fedele.
- Product ID:
-
86576
- Handle IRIS:
-
11562/907984
- Deposited On:
-
March 30, 2015
- Last Modified:
-
November 1, 2022
- Bibliographic citation:
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Fin, Camilla,
Il diritto di rimediare all'inadempimento nei contratti a prestazioni corrispettive. Contributo allo studio dei rapporti tra adempimento tardivo e rimedio risolutorio
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